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In Francia arrestano se si chiede l’espulsione di stupratori stranieri: l’incredibile storia di Nemesis 
di Ninni Raimondi
 
In Francia arrestano se si chiede l’espulsione di stupratori stranieri: l’incredibile storia di Nemesis 
 
Il 7 aprile 2024, due ragazze, militanti del Collectif Nemesis di Besançon (collettivo di donne di destra), hanno fatto irruzione in Place du Huit-Septembre, davanti al palco ufficiale, durante il carnevale, brandendo due cartelli recanti i messaggi: “Fuori gli stupratori stranieri” e “Liberateci dall’immigrazione”.  
Nel tardo pomeriggio, con uno striscione srotolato dalle finestre di un palazzo, sempre a Besançon, le Nemesis hanno voluto sottolineare che almeno 46 donne avrebbero potuto essere risparmiate nel 2023 se fosse stato applicato l’OQTF (obbligo di lasciare il territorio francese per gli stranieri che hanno commesso crimini). 
 
Le autorità reprimono il colletivo Nemesis e arrestano un’attivista 
Infatti, nel 2023, almeno 46 donne sarebbero potute sfuggire a omicidio, stupro, tentato stupro, violenza sessuale, aggressione fisica, se l’OQTF fosse stato applicato. Sempre il 7 aprile del 2024, il sindaco EELV (il partito ecologsta, Europe Écologie Les Verts) di Besançon, Anne Vignot, ha annunciato che presenterà una denuncia contro l’associazione Nemesis per “incitamento all’odio”.  
Una delle militanti, Iona, viene quindi arrestata e passerà dieci ore in questura, mentre il suo appartamento viene perquisito e computer e telefono posti sotto sequestro. 
 
Il rilascio è un sospiro di sollievo, ma il fatto è gravissimo 
Nonostante poi Iona sia stata rilasciata (non sappiamo ancora i termini della denuncia e se ci sarà un processo), la decisione del sindaco Vignot, appare come una gravissima censura nei riguardi della libertà di espressione e di manifestazione, calcolando che il tremendo oltraggio è stato fatto, lo ripetiamo, da due giovanissime ragazze con due pacifici cartelli – come potete vedere dalle foto.  
Tutta la nostra solidarietà, va quindi a Nemesis e alle sue militanti che già in passato hanno subito arresti e perquisizioni e che lavorano in modo instancabile non solo affinché la voce delle migliaia di vittime europee dell’immigrazione sia fatta sentire, ma soprattutto per ribadire l’inefficacia di leggi esistenti (come l’OQTF) troppo spesso inapplicate. 
 
11 Aprile 2024